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Le risposte alle domande più frequenti

Perché scegliere una terapia analitica junghiana?

Come tutte le psicoterapie analitiche basate sull'inconscio, la terapia junghiana è indicata per chi non miri semplicemente a ridurre rapidamente i sintomi e la sofferenza ad essi collegata, ma ad una comprensione più profonda del loro significato. La comprensione della sofferenza può aprire a nuovi orizzonti di significato e dare accesso a nuove risorse fino ad allora impensate. La sofferenza cessa laddove non ha più nulla da comunicare, per questo motivo il sintomo nella terapia junghiana diventa un'opportunità da cogliere e comprendere.

Quanto dura mediamente una seduta?

Dipende dal tipo di intervento. Le sedute di terapia individuale durano 50 minuti, quelle di terapia di coppia un'ora e 20 minuti. Per quanto riguarda le consulenze e i percorsi di gestione emozioni e di benessere, dipende dal tipo di lavoro ed attività concordati insieme.

Quanto dura una psicoterapia?

Essendo l'analisi junghiana una terapia del profondo, rivolta alla dimensione inconscia e più autentica, non è preventivabile a priori una sua durata. Ogni caso è a sé e dipende da numerosi fattori, tra cui il clima emotivo che si crea, la frequenza delle sedute, la voglia sincera di esplorarsi nonostante i momenti difficili a cui il percorso può portarci. Come tutti gli aspetti del rapporto terapeutico, anche la sua conclusione è oggetto di condivisione e valutazione tra terapeuta e paziente.

Il primo colloquio si paga?

Sì, visto che è un momento molto importante a prescindere dall'inizio o meno di un percorso. Si tratta di uno spazio di accoglienza, comprensione ed orientamento che comporta un'attività specifica da parte del professionista, sulla base di una comprensione empatica basata sulla sua esperienza ed eventualmente su strumenti diagnostici specifici. Il professionista accoglie una richiesta e la elabora insieme a chi la formula secondo le esigenze del caso.

C'è la possibilità di fare sedute online?

Sì, è possibile fare sedute online, su Whatsapp, Skype o altre piattaforme da concordarsi, nei casi in cui ci sia una motivata impossibilità di presenza fisica in studio (ad es. spostamento in altra città). Pur restando la modalità in presenza quella prevalentemente consigliata per la natura del lavoro analitico e nell'ottica di evitare che la seduta online diventi una comoda fuga dall'incontro in presenza, è possibile concordare in casi eccezionali spostamenti occasionali su piattaforma online durante il percorso analitico in presenza, con un preavviso di almeno 24 ore.

Si può usufruire di tariffe ridotte?

È importante dare alle cose il giusto valore, soprattutto quando si parla della propria salute e del proprio benessere psichico. Per questo motivo sono del parere che non sia opportuno "contrattare sul prezzo" in questo campo. Le mie tariffe sono pertanto già pensate per essere un buon compromesso tra l'accessibilità dei servizi e la necessità di non svalutare il lavoro terapeutico. Naturalmente, in specifici casi eccezionali di difficoltà o ristrettezze economiche importanti, è possibile discutere una riduzione che venga incontro alle necessità individuali.

È possibile saltare le sedute?

La terapia analitica richiede impegno e costanza, oltre che un dispendio di energie e tempo, sia per il terapeuta che per il paziente. Uno dei presupposti basilari del lavoro analitico è la continuità della frequenza, che permette di creare un contenitore sicuro per le angosce e i momenti delicati che un lavoro profondo inevitabilmente porta con sé. In questa ottica pertanto è attivamente sconsigliato saltare le sedute; qualora dovesse accadere, sarà un'occasione per riflettere insieme su quale dinamica si sta manifestando.

Le sedute saltate si pagano?

Il principio che regola il pagamento delle sedute, qualunque sia il servizio prestato, è quello della prenotazione dello spazio, che io metto a disposizione e di cui il paziente è unicamente ed attivamente responsabile in prima persona circa la sua fruizione effettiva. Una volta che si sono concordati tempi, modi e frequenze delle sedute, è possibile concordare, una sola volta nell'ambito di una stessa settimana e con un preavviso di almeno 24 ore, uno spostamento dell'incontro in altro giorno ed ora che mi impegno a trovare sempre nell'ambito della stessa settimana, compatibilmente con i miei impegni e con quelli del paziente. Non è quindi possibile recuperare una seduta saltata nelle settimane successive. Nel caso la seduta sia saltata senza preavviso o con un preavviso inferiore alle 24 ore, essa è comunque addebitata senza che sia possibile recuperarla, a meno che naturalmente non ricorrano situazioni eccezionali di emergenza e gravità una tantum (non rientrano tra queste ritardi dovuti a sciopero od inefficienza dei mezzi pubblici, difficoltà di parcheggio o situazioni contingenti analoghe).

Ci sono delle pause in corrispondenza dei periodi di ferie?

Per venire incontro alle esigenze della maggior parte dei pazienti ed essendo impossibile star dietro ai singoli casi specifici, sono previsti durante l'anno (oltre naturalmente alle festività riconosciute) due periodi di sospensione delle sedute: le due settimane in corrispondenza delle feste a cavallo tra dicembre e gennaio e il mese di agosto. Al di fuori di questi periodi valgono le regole già indicate precedentemente per quanto riguarda spostamenti e assenza dalle sedute.

Posso interrompere la psicoterapia in qualsiasi momento?

Naturalmente sì, si può decidere di interrompere la terapia in qualsiasi momento, tuttavia chiedo che mi venga dato un preavviso di almeno un mese, in modo da elaborare insieme le ragioni della decisione ed eventuali movimenti inconsci che tale decisione può evocare nel campo analitico.

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